L’IMMAGINE INFRANTA | Personale di Roberto del Frate
Inaugurazione > 9 marzo 2017 ore 18.30
Progetto curatoriale: Matilde Tiriticco
09.04 – 29.04.2017: giovedì | venerdì | sabato 18-20
Atelier Home Gallery | Palazzo Panfili – Via della Geppa 2, Trieste (Italy)
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Atelier Home Gallery è lieta di presentare al pubblico la nuova mostra del pittore veneziano Roberto del Frate, intitolata Libera Nos A Malo: l’immagine infranta. La mostra è la riflessione, raccontata tramite l’esperienza espositiva, su un fatto di cronaca di recente avvenimento subito dall’artista stesso: si tratta del furto d’arte su commissione accaduto ad Izola presso la galleria d’arte “Plac Izolanov” ai danni della mostra “Libera Nos Malo” in data 31 gennaio 2017, che ha visto la scomparsa di cinque tele e lo sfregio di una sesta del pittore Roberto del Frate. Proprio da questo vulnus parte la riflessione dell’artista veneziano, ma residente a Trieste, sulla paternità, sull’immagine e sulla riproducibilità dell’opera d’arte e della creazione pittorica definita dall’hic et nunc. Le immagini che sono state infatti protagoniste delle opere derubate verranno riprodotte secondo diverse tecniche di riproduzione, appartenenti a diversi gradi di similarità rispetto alla pittura e all’originale. Partendo dal medium meno fisico e materiale e quindi più distante dalla realtà materica propria della pittura, un’opera verrà proiettata come video, rendendo la stessa una presenza virtuale che grava leggere sulle pareti con la stessa greve lievità nella memoria e nei sentimenti dell’artista.
”Opere che letteralmente parlano di rabbia, amore, vita, arte, passione e sgomento, che dimostrano la serietà con cui l’artista si avvicina, studia e maneggia il linguaggio dell’arte e della pittura, presentate in una mostra breve e caosmotica come la vita stessa.
Il secondo livello di ripresa delle forme e dei soggetti sottratti consisterà nella stampa fotografica dei lavori, che diverranno sindoni – il contrappasso di una mostra dedicata alla presenza del Male fra gli officianti di Dio – di una violenza subita dall’artista. Tramite la loro geometrica e misurata separazione in sezioni equivalenti, diverranno come celle isolate in cui imprigionare e controllare a piccole dosi il dolore della perdita. Il livello più intenso e più efficace di questa narrazione catartica consisterà nella vera e propria ricreazione dell’opera, della tela prediletta del Maestro: questa creatura ritrova luogo e calore all’interno dello spazio che gli ha dato vita, è simbolicamente “ritornata” a casa. Un’azione che ribadisce il potere evocativo dell’arte figurativa, proprio storicamente della pittura prima e prerogativa delle fotografie dopo.
Una nicchia espositiva a parte presenterà l’opera sfregiata, l’immagine infranta, restaurata dal pittore stesso. Alle antiche presenze artistiche superstite dell’evento del 31 gennaio, testimoni muti dell’avvenuto, si affiancano nuove presente realizzate su tela proprio per la mostra, che invece vogliono parlare, urlare la rabbia del pittore stesso: le figure dalle bocce spalancate, luoghi di risonante non-materia, scuotono l’osservatore facendone vibrare la coscienza nel profondo; Il segno portato al minimo, all’essenziale, diventa confine aleatorio delle campiture di colori e accesi e pieni di vita, di forza e di voglia reagire alla perdita e allo sgomento, scevri di fronzoli e distrazioni dal messaggio nudo e crudo, spontaneo e prezioso, che l’artista Roberto del Frate vuole riporre nelle mani dello spettatore.
Roberto del Frate, pittore professionista di origine veneziana e figlio d’arte, ha recentemente aperto il suo studio presso la sua dimora d’epoca nel Palazzo Panfili di Trieste, diventato anche spazio espositivo gestito dalla galleria d’arte Atelier Home Gallery. L’arte di Roberto del Frate è sempre in continua evoluzione: dalla tecnica ad olio ispirata ai pittori lagunari dell’800 ai paesaggi d’ispirazione impressionistica francese passando per il moderno ambiente urbano fino ad arrivare al paesaggio dell’anima, ovvero il ritratto.